Versione stampabile | pubblicato il 29 Luglio 2014

Gli architetti parlano alla città

L’Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori della provincia di Pordenone ha da tempo istituito un gruppo di lavoro che si occupa di temi urbani. Il gruppo di lavoro, costituito da iscritti con esperienze diverse in materia urbanistica, ha svolto negli anni attività di analisi urbana e sociale, anche avvalendosi di collaborazioni autorevoli con istituti attenti alla materia. Le considerazioni emerse dalle attività di studio hanno evidenziato la crisi dei tradizionali processi di pianificazione di matrice razionalista, che non paiono oggi poter rispondere alle mutate necessità sociali e territoriali. Perciò l’Ordine ha accolto con favore la scelta innovativa dell’Amministrazione Comunale di Pordenone d’intraprendere un percorso partecipato per la costruzione del nuovo Piano Regolatore Generale.

Il presidente e i delegati istituzionali (così come molti degli iscritti) guidati da un senso di appartenenza alla comunità innanzitutto come cittadini, hanno offerto il loro contributo con interesse e spirito di servizio, partecipando agli incontri programmati sia spontaneamente sia quando sono stati chiamati a farlo.

Il 3 luglio si è svolto il seminario di approfondimento, rivolto ai tecnici del settore, nel quale è stato illustrato il percorso che si intende seguire per la costruzione degli scenari di progetto. In merito a ciò l’Ordine degli Architetti PPC intende esprimere alcune considerazioni.

La costruzione attraverso lo strumento degli scenari di progetto, se svolta secondo quanto previsto dalla disciplina, fa parte di un percorso di progettazione condivisa tra amministrazione e cittadini. La costruzione partecipata di tali scenari, e la successiva traduzione in norme (dove questo è possibile perché non tutto ciò che sta negli scenari è traducibile in norma) è indispensabile affinché il processo di piano intrapreso, dopo un inizio ricco di promesse e speranze, non si contraddica prendendo le forme di uno strumento urbanistico tradizionale.

L’Ordine degli Architetti PPC confida in una riconfigurazione di questa fase del processo in direzione della partecipazione, poiché perdere l’occasione di dare sostanza a un modo nuovo di pensare l’urbanistica pordenonese significherebbe lasciarsi sfuggire un’opportunità unica di crescita culturale della città.

L’Ordine degli Architetti PPC auspica che gli scenari che il redigendo Piano Regolatore Generale Comunale sta delineando (o ha già delineato) vengano quanto prima condivisi poiché la città ha bisogno di visioni per il suo futuro, da perseguire con energia e senso di appartenenza.

E’ d’importanza fondamentale che in materia di città tutti gli abitanti si considerino parte attiva del processo, e questo non per una generica ambizione alla partecipazione ma per una precisa appartenenza al sistema di relazioni che rende una città ciò che è.

Vivere un quartiere, produrre o riparare un oggetto, usare uno spazio, godere di un paesaggio, accedere o meno ad un servizio, sono questioni che capillarmente distribuite vedono ciascun abitante ugualmente protagonista.

Gestire la complessità significa assorbire le necessità dei cittadini, definire chiaramente delle priorità, individuare e analizzare criticamente le potenzialità del territorio, identificare quali siano le risorse necessarie affinché gli indirizzi emersi possano realizzarsi. Nell’affrontare questi temi, coinvolgere attivamente gli abitanti significa apportare valore, e non sottrarre energia, al processo di regolazione.